Io qui non sono sola
nel tumulto di cascata
che ricorda la mia mente
e dai frantumi si compone
nel cieco scorrere di un fiume
– specchiando luce sulla vita –
mentre lo seguo fianco a fianco
lungo un brusio di foglie e rane.
Nell’animale
mite e selvatico
che a volte ha un po’ paura
e attento osserva
proprio di me
che assai lo sento
più simile al mio stato
che un umano.
Io qui non sono sola
finché la musica m’inonda
e ancora mormora tra sé
il vecchio canneto
sotto impetuosi corsi d’autostrada;
se un venticello fa pendolare
l’arundo fievole sul fiume.
Tra madri e padri alberi
di sempreverde pace
di abbracci, terreni e aerei
null’altro
se non d’amore;
nella carezza
chiara del sole
e nell’insondabile
sollievo che dà il cielo
nei venti confusione
di rinascita.
E passo davanti a passo
scontorno in particolari il mondo
prestando attenzione al volo
di radi uccelli
non a un aereo
che passa, senza riguardo
oscurando il sole.
Così imparo un altro vivere
qui e dove mai sarò sola:
natura in cui la mia
– splendore inconoscibile –
si scopre e si disvela.
Immagine in evidenza: Sakai Hōitsu
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