Dopo la tempesta

La vita è passata
come sul lungomare una tempesta;
ha scosso lidi, divelto assi
scagliato inciviltà sui sassi.
Quello che resta: piaghe d’asfalto
graffi di sabbia, sparsi
lungo la strada, le canne, i sassi.

Tutto il mio cuore in un insieme
paesaggio infranto di un paese.

Attraversarlo è camminarci dentro
cercando illesi accenni di speranza:
il sole sorto al cupo di un tramonto
il mare inabissare la sua pena
arbusti verdi e grassi come carne
in un respiro, la mia presenza.

Poi soffermarsi a un gemito
tornare sui miei passi:
preme il fico di mare, il tufo.

Toglierlo via, per pura pietà
o perché, chissà, se cura
altra pena allevia;

ma il cuore è la pianta
il cuore, la stessa pietra.

Che fare davvero
lo insegnerà, muto
il cielo.


Immagine in evidenza: Aykut Aydoğdu

Musica: Erbarm dich mein, o Herre Gott, BWV 721 (Arr. Thomas) – Johann Sebastian Bach, Fred Thomas, Aisha Orazbayeva, Lucy Railton

2 risposte a "Dopo la tempesta"

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