Serenità distante

Serenità d’istante,
lampo di quiete del giorno,
boccioli di rosa si riempiono
al bacio dell’aria,
il corpo si sbriciola in sciame
e si posa.

È questa la vita di adesso:
riemergere a sprazzi,
raccogliere ossigeno,
isolare il tempo,
quando spaventa guardarlo
fino al suo limite d’orizzonte;
racchiudere vastità in momenti,
comprenderlo, per non cadere,
tra i bordi di un passo.

Di rado il silenzio accompagna
l’incerto cammino,
più spesso, è un brusio alle spalle:
passato che incanta ed insegue,
quell’eco d’amore che ancora reclama
attenzione.

Poi tu, mia promessa Euridice,
ricordo felice che sfuma
al fuggevole sguardo.


Immagine in evidenza: Aykut Aydoğdu

9 risposte a "Serenità distante"

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  1. Pensa a me che devo portarmi iddu sempre appresso, e ogni volta che mi giro per sbirciare sfuma in una miriade di bolle (spero) di sapone.

    È bellissima, ma dovresti caricare anche l’interpretazione della tua voce

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    1. Come puniscono bene gli dei, mannacc

      Io non sono tanto brava a farlo, invece, e volevo già registrarla ieri perché anch’io la trovo bellissima (ma il Paese non apprezza tanto… menomale che ogni tanto passa qualche forestiero)

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      1. Iddu ti fa scontare i supplizi di Tantalo e Sisifo insieme.

        Ci manca solo il canto della sirena, e non ho nessuno da cui farmi legare all’albero maestro..

        Fa dunque che sia l’ode di una oceanina, e forse non mi sfracellerò sugli scogli

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    2. Ed eccola qui. Neanche fosse il giorno del tuo compleanno, oh

      PS: auguri! (Chiudiamo due occhi sul tuo debito)
      L’asterisco, racchiuso ampiamente tra le parentesi tonde, è sfumato in una miriade di bolle di sapone (allo zolfo)
      Ma c’era, te lo assicuro!

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