Che i fumi siano nubi
i missili, gli uccelli
il rombo
preludio di sirene
il mare; e brilli
solamente un sole ameno
all’orizzonte, sui corpi amati
e vivi dei bambini
mentre ogni cielo tace
pace.
di Valeria Minciullo
Che i fumi siano nubi
i missili, gli uccelli
il rombo
preludio di sirene
il mare; e brilli
solamente un sole ameno
all’orizzonte, sui corpi amati
e vivi dei bambini
mentre ogni cielo tace
pace.
io faccio persino fatica a leggere una preghiera come questa.
eppure ne servirebbero tante, tantissime, di parole così. così lontane e così vicine a tutte quelle atrocità
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All’inizio avevo intenzione di pubblicare solo il video mettendo un titolo e nessun’altra parola; poi però l’associazione è venuta da sé, insieme alle parole che ho buttato giù velocemente. A me anche scrivere una poesia mi sembrava secondario e inutile rispetto a tutto.
Io posso solo mettere una barriera (davanti a questa e altre situazioni orribili), perché sento che se la tolgo del tutto mi faccio sommergere e il solo pensiero mi fa paura; e fermarmi a contemplare quel cielo pensando a cosa siamo e a quanto potrebbe essere tutto così bello e semplice.
È proprio da dirlo con le parole di Battiato che “vorrei abdicare dal genere umano”.
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sì, forse bastava anche solo scrivere “ogni cielo tace pace”, che è un’invenzione stupenda, e dice una immensa verità, esprimendo tutto quello di cui c’è bisogno ora.
io invece mi sento in colpa per il mio silenzio, e ancor più per la mia incapacità di dire qualunque cosa. penso a chi in condizioni – anche personali – disumane, è riuscito a inventare una prospettiva, a dare un monito, anche solo a lasciare una testimonianza.
ho paura che la barriera di cui parli e che ho eretto pure io mi renda sordo e cieco
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Io non credo ci renda sordi e ciechi, perlomeno parlo per me, ma è necessario egoisticamente proteggersi visto che non mi viene in mente molto che posso fare. Dal canto mio sto provando a capire questa follia, informarmi anche sulle cause e sul presente in maniera non troppo traumatica, perché secondo me l’unica cosa che si rischia è che togliendola, quella barriera, o si crolli o ci si abitui proprio a ciò che adesso fa giustamente orrore e paura.
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il problema è che ci sono due conflitti: quello reale e quello nel mondo delle idee, delle parole e delle immagini. mi dirai che è sempre stato così ed è vero, ma oggi quelle idee si solidificano nella realtà virtuale dei social e delle piattaforme di (dis)informazione, che sono per molti più vivide e appaganti della storia e della cronaca.
infatti credo che per difendersi da certi invasamenti – che non credevo più possibili – occorra anche strutturarsi da quel punto di vista (se l’intenzione non è quella di chiudere porte e finestre).
sto leggendo “Doppio” di Naomi Klein, che per forza di cose analizza soprattutto la narrazione sul Covid, ma i meccanismi che tengono in scacco tutta l’umanità da cui vogliamo abdicare sono quelli.
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Io penso che già un po’ strutturati lo siamo, e che sappiamo andare più al cuore delle questioni senza farci condizionare da altri tipi di bombardamenti che rendono sì davvero sordi e ciechi, e stupidi. Però fai bene a leggere e a dirmi cosa leggi, perché il pericolo, anche se si è più lucidi, è sempre dietro l’angolo
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e dimmelo anche tu, se vuoi
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Il Conte di Montecristo
…
Lo so, lo so. Poi vorrei leggere Un uomo della Fallaci
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meno male che certe cose non cambiano mai *
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Lo sto leggendo Un uomo. Credo che le scene di tortura e violenza urterebbero la tua sensibilità: non solo per l’atrocità in sé ma anche per il compiacimento letterario con cui ne scrive la Fallaci. Senza pietà, senza partecipazione. Ed è così la sua scrittura, sempre.
Infatti quel che per ora ho apprezzato sono la bellissima prefazione di Procacci e poi un brano illuminante scritto dallo stesso Alekos.
Li metto presto su Librimprobabili
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Infatti avevo letto che la sua scrittura per qualcuno è disturbante e insopportabile da reggere. Io non so molto di lei, anche se – da quel poco – mi sembra molto distante da me (soprattutto per questioni relative a ciò di cui parlavamo su), ma non so dove ho letto un estratto di questa sua storia con Alekos e mi è venuta voglia di approfondire. Vorrei comunque provarci (nonostante il tuo content warning per concettuzze *).
Bellissima Zima.
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Gran bella poesia, te la rubo per il Domenicale del 4 febbraio prossimo.
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Grazie, almerighi. Di questa poesia non posso ovviamente andare fiera perché non avrei mai voluto averla scritta, però son contenta tu l’abbia apprezzata. A domenica!
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